La Basilica di San Saturnino a Cagliari
la chiesa di san saturnino è probabilmente la più antica della sardegna, visto che affonda le proprie radici nel quarto secolo. Più volte danneggiata e rimaneggiata, oggi si presenta con un vano provvisto di cupola e un braccio orientale suddiviso in tre navate
In piazza San Cosimo, nel cuore di Cagliari, si trova l’edificio religioso più antico del capoluogo sardo, un luogo intriso di storia e di sacralità: è la basilica di San Saturnino, dedicata al giovane cristiano Saturno o Saturnino che fu martirizzato nel 304 per la sua fede. Nel sottosuolo della zona tra piazza San Cosimo e via Dante si estende un complesso di catacombe, probabilmente la più grande necropoli paleocristiana di Sardegna.
Eretta probabilmente nel V secolo, il primo documento scritto in cui la chiesa viene citata risale al 533-34 d.C. Nel 1089 il giudice Costantino Salusio II di Cagliari la donò ai monaci benedettini dell’abbazia di San Vittore di Marsiglia, i quali si prodigarono in restauri conclusi nel 1119. Gravemente danneggiato durante l’assedio aragonese del 1324, il monastero venne rimesso a nuovo e nel 1444 entrò a far parte del patrimonio dell’Arcidiocesi di Cagliari. Nei secoli successivi la chiesa andò incontro a un periodo di decadenza, venendo privata di ornamenti e fregi. Nel 1943 i bombardamenti le inflissero l’ennesimo danneggiamento, ma è stata riparata ancora una volta.
Ciò che vediamo oggi è solo una parte della basilica originale che aveva pianta a croce greca e transetto dotato di cupola emisferica: la chiesa attuale è rappresentata dal vano cupolato, risalente al V-VI secolo, e dal braccio est suddiviso in tre navate che terminano in un abside di pietra. La facciata ovest, fortemente danneggiata, è suddivisa in tre specchi oltre i quali si trova l’entrata attuale della basilica.